Il 20 febbraio 1837, poco prima della morte del centenario Francesco Rauseo, il quotidiano “IL POPOLO DI ROMA” pubblicò quest’intervista:

“Bovino, 19, ci siamo portati col fotografo alla casa di questo arzillo e gioviale vecchio il quale ci ha accolti con sorpresa, ma ha capito e si è fatto “prendere” dalla macchina mentre si accingeva a sedersi vicino al focolare nel quale arde un mastodontico ceppo. Ha dentatura quasi sana, vista ottima (legge senza occhiali), udito buono. La nascita del Principino, il quarto Vittorio, dice, è di buon augurio perché ha portato la neve che quest’anno pareva non volesse apparire; ci ha parlato del Duce, del matrimonio del figliuolo, della conquista dell’Africa e dei benefici che il Governo elargisce alla classe dei rurali. Ho lavorato, aggiunge, fino a poco tempo fa, non per bisogno perché ho 5 figli (di cui 3 in America) e 47 tra nipoti e pronipoti, tutti viventi!! Ho mangiato sempre cibi sani, mi sono levato sempre prima del sole e non mi sono fatto mancare mai questa medicina…accennando ad una bottiglia del nostro magnifico vino che gli stava accanto. Lo “Zio Francesco” che è un vecchio arguto, ha voluto presentarci anche la moglie: “Questa è mia moglie, più piccola di me (è nata nel 1843!) con la quale oggi siamo in collera perché è un po’…gelosa!!!” Ci siamo allontanati dicendogli che a ottobre festeggeremo la fine del…suo secolo; ci ha ringraziati chiedendoci delle copie de “il Popolo di Roma” che vuole spedire in America ai suoi figli.”